Dal danneggiamento continuo degli alberi d’alto fusto, alla realizzazione di inutili “autostrade” nel sottobosco, dai sentieri con erba alta là dove il mezzo agricolo non può arrivare, alle centinaia di alberelli soffocati dalle infestanti e talvolta morti. E per finire, la casetta di avvistamento uccelli abbandonata e inutilizzabile da anni.

Questo ed altro ancora da quando gli AMICI PER IL LAGHETTO non possono prendersi cura del Parco del Laghetto di Scarpizzolo per volontà del sindaco.

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Quelle qui sotto sono alcune delle immagini che riportano i danni evidenti al tronco di alcuni alberi del bosco del Laghetto di Scarpizzolo, a seguito del passaggio nei giorni scorsi del mezzo agricolo che da 2-3 anni a questa parte esegue lo sfalcio dell’erba lungo i sentieri, ovvero da quando il sindaco ha proibito ogni attività di manutenzione agli AMICI PER IL LAGHETTO, dopo che per decenni si sono occupati della nascita stessa, ma anche della cura e manutenzione dell’area naturale in questione.

Non è la prima volta che sulle pagine di questo sito segnaliamo questo tipo di scempio, sempre accompagnato dall’esecuzione di vere e proprie “autostrade” all’interno del Parco (del resto se si procede con dei “trattori” di certe dimensioni il risultato non può essere diverso), che anziché limitare il taglio dell’erba per la sola larghezza necessaria al passaggio dei visitatori, distrugge inutilmente centinaia di metri quadrati di vegetazione protetta del sottobosco e con essa il relativo habitat di molte specie di insetti e piccoli vertebrati.

Al contrario, dove la macchina agricola non può accedere, la manutenzione dei sentieri risulta assai precaria, con situazioni di erba alta presente lungo i passaggi …

Se poi togliamo lo sguardo dai tagli a raso della vegetazione erbacea e diamo un’occhiata più in alto, troviamo un’infinità di giovani alberi aggrediti e soffocati dalle infestanti (tanto da non poterli quasi più riconoscere e talvolta morti), ovvero senza la minima manutenzione

Tutto questo è l’esatto contrario rispetto alle modalità con cui i nostri volontari hanno sempre operato ed è più simile, nell’approccio, alla gestione di un giardinetto pubblico dove conta solo l’ordine apparente, mentre come sappiamo il luogo in questione è un’area naturale sottoposta a vincoli e a precisi equilibri naturalistici e biologici.  Questo modo di operare conferma ancora una volta, purtroppo, l’assoluta mancanza della minima sensibilità e delle minime competenze botaniche e naturalistiche di quanti operano ora nella gestione del verde all’interno del Parco.

Un altro esempio significativo della totale mancanza di un approccio naturalistico nella gestione del parco è rappresentato dallo stato di abbandono in cui versa la casetta di avvistamento uccelli, posta a sud ovest del Laghetto. Da molti mesi (per non dire anni), uno dei simboli dell’ambiente naturale del Parco verte nelle condizioni della foto qui sotto. La struttura è certamente bisognosa di cura e manutenzione, come già segnalato dagli AMICI PER IL LAGHETTO, ma anche in questo caso questi ultimi non possono operare per riportarla alla funzione per cui è nata: quella di un punto di avvistamento uccelli. Meglio avvolgerla con un bel giro di nastro e lasciarla lì a marcire. Non abbiamo più parole.

In conclusione, che dire …?

A seguito di nostre segnalazioni effettuate in passato per evidenziare problemi e situazioni incomprensibili come quelli sopra riportati, non abbiamo mai ricevuto alcun riscontro, ma solo risposte negate o arroganti.

Immaginiamo, pertanto, che anche stavolta tutto andrà avanti come prima. Tanto a pagare è “solo” la Natura.

Foto 1 e 2:

Alberi lesionati dal mezzo agricolo che opera nel parco senza le necessarie competenze e attenzioni.

Foto 3 e 4:

Le inutili “autostrade” prodotte dal mezzo agricolo messo ad operare nel parco. Come sostenuto anche da esperti naturalisti, l’erba non tagliata mantiene per altro il terreno entro i 20°C, mentre il terreno nudo in piena estate sale a oltre 40°C. L’ecosistema “ringrazia” …

Foto 5:

Là dove il mezzo agricolo non passa troviamo al contrario sentieri con erba alta bisognosi di un minimo sfalcio per consentire il passaggio.

Foto 6 e 7:

Centinaia di alberelli autoctoni soffocati dalle infestanti. Pazzesco!

Foto 8:

La condizione di abbandono in cui si trova da molto tempo la casetta di avvistamento uccelli, sintomatico della assoluta mancanza di attenzione alle finalità naturalistiche del Parco.

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